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Vino un bene prezioso non sprechiamo gli avanzi

Il vino è un bene prezioso, pazienza per produrlo, tempo per affinarlo. Il contenuto di un calice di vino rosso ha effetti positivi sulla salute e sulla mente; incide positivamente sull’umore, allontana gli effetti negativi della vecchiaia e alcune malattie. Bere, con moderazione, fa bene, la forte presenza di polifenoli e bioflavonoidi sono un toccasana e nella cosmesi da lucentezza alla pelle, allora non sprechiamolo.
Degustiamolo a tavola con familiari ed amici, conserviamo gelosamente l’avanzo di bottiglia per il giorno dopo, nuovi tappi tecnici , usati per conservare il vino, impediscono un’ossidazione veloce sono ottimi per farlo durare inalterato qualche giorno.
L’impiego in cucina degli avanzi del vino sono variegati; noi ne abbiamo provato diversi, sperimentando anche varie ricette e ne condividiamo qualcuna con voi.
Il risotto a I Balzini, gustoso, elegante, con un piccolo segreto di Antonella D’Isanto per smorzare l’acidità. La cottura del vino non diminuisce l’acidità che non evapora e si aggiunge ai sapori del cibo. Sarà allora opportuno renderla più gradevole e meno aggressiva, impiegando ingredienti tendenzialmente dolciastri, come grassi e amidi.
Il segreto nella ricetta.

Risotto al vino i Balzini White Label

Ingredienti per 4 persone

gr.350 di riso carnaroli
1 scalogno
2 salsicce
gr.100 fagioli cannellini lessati
1 bicchiere di I BALZINI White Label
brodo q.b.
3 cucchiai di olio d’oliva extravergine
pecorino toscano stagionato

Mondate lo scalogno e tritatelo finemente, farlo appassire nell’olio a fuoco basso; appena lo scalogno è leggermente dorato aggiungere la salsiccia precedentemente spellata e fatta a pezzettini. Farli rosolare insieme per qualche minuto continuando a schiacciare la salsiccia con una forchetta; unire il riso, far rosolare fino a quando diventa trasparente a questo punto sfumare con il vino continuando a mescolare. Quando il vino sarà evaporato continuare a cuocere a fuoco medio, aggiungendo il brodo poco alla volta per non far asciugare il riso e facendo attenzione che il brodo aggiunto sia sempre caldo per non interrompere la cottura. A cottura quasi ultimata aggiungere i fagioli cannellini schiacciati, far amalgamare il tutto (questo è il segreto di Antonella D’Isanto).
Ultimata la cottura far riposare il riso un paio di minuti e servirlo con sopra il pecorino a scaglie.

Prepariamo le barrique per il blend della nuova annata

I vini rossi che hanno una buona struttura, possono essere messi in barrique per arricchirsi dei composti ceduti dal legno, degli aromi e avere una micro ossigenazione naturale che avviene attraverso le doghe di legno.
Le barrique sono piccole botti costruite con legno di rovere, di piccole dimensioni, 225 litri quella bordolese e 228 quella di borgognona.
Le barrique, oltre ad essere costose, richiedono molta manodopera (travasi, colmature) e un’igiene scrupolosa. Devono essere lavate bene, noi le laviamo con l’idropulitrice e le sterilizziamo con dischetti di zolfo, anche perché all’interno della barrique può svilupparsi il brettanomyces, un microrganismo responsabile della produzione di composti aromatici sgradevoli: i fenoli volatili, ovvero il classico sentore di sudore di cavallo, pipì di topo, straccio bagnato.
Le nostre barrique sono custodite in un ambiente climatizzato intorno ai 18° con un grado di umidità superiore all’80%; per evitare che queste si secchino e assorbano quindi più vino. L’annata 2016 ha già fatto la malolattica nei tini, adesso prepariamo i blend quindi mettiamo il vino dentro le barrique ad affinarsi per circa un anno. Poi vi faremo veder come…

Ricicliamo in bellezza tappi usati per farne monili

A I Balzini siamo sempre attenti alla salvaguardia dell’ambiente anche in maniera allegra e creativa. Ecco che i nostri tappi usati diventano dei veri e propri gioielli: orecchini, ciondoli e portachiavi ideati dalla fantasia creativa di Diana D’Isanto.

E’ una consuetudine ormai nota che le donne dell’azienda Antonella e Diana accolgano le signore a Vinitaly regalando un paio di orecchini realizzati con i tappi usati. E’un modo carino di riutilizzare i tappi e ornare i lobi delle signore che vanno allo stand.

Il successo di questa iniziativa le ha anche convinte a lanciare la campagna “il tappo ti fa bella”. Infatti, coloro che faranno pervenire due tappi all’azienda, vedranno realizzato un monile dalle mani di Diana.

Per avere uno di questi oggetti è facilissimo: spedire 2 tappi di sughero “I Balzini” all’indirizzo dell’azienda Loc. Pastine 19, 50021 Barberino Val D’Elsa (FI)”. Noi ci impegniamo a creare una coppia di orecchini “eco-sostenibili” o due ciondoli/portachiavi, che verranno recapitati a casa vostra.

“Il tappo ti fa bella” una simpatica iniziativa che fa bene all’ambiente.

Esame degustatori Ais della delegazione di Firenze

Si è svolto sabato l’esame per degustatori Ais e i dodici Sommelier della delegazione di Firenze hanno tutti superato l’esame. Cinque di loro hanno partecipato alla nostra Borsa di Studio e uno, Simone Loguercio, si è classificato 1° nell’edizione 2014.

La Borsa di Studio I Balzini è un’ iniziativa ideata in onore del socio fondatore Vincenzo D’Isanto e premia i più promettenti neo Sommelier della delegazione AIS di Firenze che si contendo il premio di assegno del valore del corso.

L’esame consiste nello svolgimento di una prova scritta e una degustazione bendata, durante la quale i candidati dovranno riconoscere, tra altri tre, un vino de I Balzini. A seguire i tre candidati che avranno ottenuto i migliori risultati nella mattinata si affronteranno in una prova orale, aperta al pubblico, durante la quale degusteranno un vino raccontando l’azienda.

A I Balzini” spiega Antonella D’Isanto “ci si impegna nella diffusione e promozione della cultura del vino e del bere consapevole. Crediamo, infatti, che i giovani Sommelier ereditino l’onore e la responsabilità di coltivare e trasmettere questi valori che rappresentano una passione e anche la possibilità di costruirsi un futuro professionale”.

In vigna non utilizziamo il diserbo chimico

L’erba cresce sotto i filari della vite; la nostra attenzione al territorio ci ha indotti a comprare una spollonatrice, una macchina che la estirpa senza l’uso di additivi chimici. Questo strumento ha un rullo di circa cinquanta centimetri, tipo quello che si usa per lavare le autovetture, si attacca al trattore, viene passato sottofila e girando estirpa l’erba.

Siamo ormai consapevoli della necessità della cura del territorio, risorsa unica e limitata; l’amore per esso, la coscienza, ci deve far cambiare le abitudini, con lo sforzo di formare gli operatori, gli amministratori, i media che operano nel settore ambientale per sensibilizzare sui gravi danni derivanti dalle pratiche di utilizzo della chimica nella conduzione dei vigneti.

A I Balzini oltre al rispetto del territorio e del consumatore c’è il rispetto per chi lavora in vigna e di non esporre quindi il personale a contatto con additivi chimici, a salvaguardia della salute di chi lavora con noi.

Il nostro metodo di lavoro ecosostenibile comincia dalle lavorazioni in vigna e prosegue per tutto il ciclo produttivo, fino alla bottiglia.

In vigna ecosostenibilità e conduzione biologica

Vinibuoni di Italia, in collaborazione con Verallia, ci conferiscono Il Diploma Ecofriendly 2017 nato per valorizzare e incoraggiare le aziende impegnate nell’ecosostenibilità. Dalla tutela del territorio all’adozione di pratiche a impatto zero, fino alla produzione di vini atti a garantire la salute dei consumatori e il rispetto per l’ambiente.

I nostri vini I Balzini sono certamente figli di un’agricoltura sostenibile scelta con cognizione e consapevolezza. Senza l’uso di prodotti chimici ma solo biologici, con lavorazioni atte a evitare il diserbo, la scelta di alleggerire il peso delle bottiglie, l’installazione di un impianto fotovoltaico, la costruzione di una cantina sotterranea a debito energetico zero, l’abolizione del polistirolo nel packaging.

A I Balzini si considera la terra e, in generale, la natura componenti primarie del successo e del consenso che vini ricevono sulle guide e sulle tavole dei clienti. La filosofia aziendale è l’impegno di curare la qualità dei vini attraverso l’amore per i vigneti, l’ambiente e le sue risorse, in quanto forma di rispetto sia per chi beve il nostro vino sia per salvaguardia del territorio per le generazioni future.

diploma ecofriendly

Come potare la vite per non farle soffrire il freddo

Ai primi freddi cominciano i lavori in vigna, la vite ha perso le foglie, si parte con la potatura che asportata una grande quantità di materiale ligneo, permette di migliorare la qualità delle uve, abbassare il numero di grappoli, riducendo la necessità del diradamento delle uve (vendemmia verde).
A I Balzini le vigne sono a cordone speronato che vuole un taglio che posizioni gli speroni in orizzontale , mantenendo pulito il fusto e la curvatura del tralcio. Sì è cominciato dai vigneti più vecchi, in quanto le piante risultano più resistenti all’azione disidratante del gelo e germogliano più tardi.
Nel taglio vengono mantenuti speroni di 1, 2 gemme su branche permanenti; un accorgimento che utilizziamo è il “taglio di rispetto” effettuato a un paio di centimetri dal nuovo tralcio, in modo che alla pianta non arrivino direttamente i rigori dell’inverno.
I tralci vengono lasciati lungo i filari, finita la potatura, saranno trinciati, restituendo cosi al vigneto una parte di sostanza organica e fertilizzante evitando così di bruciarli e la conseguente emissione di fumi da combustione.

PASSO DEL MURAGLIONE E LA CITTÀ PERDUTA IN TOSCANA

luglio 29, 2016 8:17 am

È ora di ripartire da Ravenna direzione colline del Chianti, dove andremo alla scoperta della soria di Semifonte, città perduta della Toscana.
Dopo un tratto in pianura, attraverso coltivazioni di mais, iniziamo la salita al passo del Muraglione che ci porterà dall’Emilia Romagna alla Toscana, su una strada meta degli amanti delle due ruote.
Scollinati gli Appennini, con l’occhio che gode di paesaggi collinari fitti di vigneti in cui sorgono piccoli centri abitati con castelli e torrioni di epoca medievale, arriviamo nel primo pomeriggi a Barberino d’Elsa, dove una molto ospitale Antonella D’Isanto ci accoglie nella sua tenuta vinicola “I Balzini”.
Tra una bruschetta e degli affettati, accompagnati da ottimi vini di produzione propria, l’anfitriona ci racconta la storia di Semifonte.
Questa città era una ricca e prospera città che sorgeva prima del 1.200 nei pressi di Barberino e che era sempre in guerra con Firenze, per la supremazia nella regione.
Dopo anni di assedio da parte dell’esercito fiorentino, e a causa del tradimento di uno dei suoi abitanti, la città venne conquistata nel 1202.
La città venne rasa al suolo, i suoi abitanti, incluso donne e bambini, sterminati e venne emanato un editto tutt’ora vigente di divieto a costruire sui suoi terreni.
Oggi nei dintorni sorge solo la Cappella di San Michele costruita nel 1597 che ricorda, in scala ridotta, quella di Santa Maria del Fiore di Firenze, unica concessione al divieto di edificazione.

È sera quando ci spostiamo a Poggibonsi dove passeremo la nottearticolo tratto da http://www.italiachepiace.it